Il contributo si occupa del rapporto che i romanzi
e racconti in lingua italiana degli scrittori immigrati
stabiliscono con la tradizione letteraria della
nuova lingua. Attraverso l’analisi di un campione di
testi, si passano in rassegna le motivazioni e le modalità
con cui le riprese, gli omaggi e le citazioni vengono
attuate. In particolare, il contributo si focalizza su
due percorsi. Un primo relativo a lessico, immagini e
situazioni dell’Eneide, la cui vicenda è interpretata dagli
autori migranti, in chiave moderna, come viaggio
della speranza di un profugus clandestino. Un secondo
percorso riguarda invece Dante e il riuso polisemico
della Commedia: simbolo di una distanza culturale incolmabile
per alcuni, di un possibile incontro per altri,
inesauribile risorsa linguistica per tutti. La rappresentazione
dello studio della Commedia nelle autobiografie
di giovani scrittori immigrati e delle problematiche
culturali e religiose, prima ancora che linguistiche,
che comporta, permette di considerare, una volta di
più, la necessità di un’educazione interculturale nella
scuola italiana.